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Come funzionano le abitudini ©

Quando si invitano le persone ad acquisire l'attitudine all'attenzione e alla prudenza, una delle obiezioni più comuni è che la cosa sia fonte di stress e fatica. Cerchiamo quindi di spiegare come funzionano e come si creano le abitudini.
L'abitudine è la stabile acquisizione di un particolare comportamento (per lo più acquisita con la ripetizione frequente dell’atto o dell’esperienza stessa)
Le abitudini si formano nelle mente e qui si rafforzano e si possono cambiare o modificare.

Conoscere i meccanismi su cui le abitudini si fondano, diventa il primo passo per sconfiggerle, modificarle o rafforzarle.

Un’abitudine, infatti, è regolata da meccanismi mentali che funzionano autonomamente e che scattano in modo automatico.

È possibile modificarla solo conoscendo le chiavi che permettono di accedere al loro funzionamento.

Ripetendo la stessa azione più volte gradualmente, attenzione e impegno calano, le reazioni diventano più rapide e il tempo impiegato diminuisce, a tal punto abbiamo acquisito un’abitudine, ossia, reagiamo in maniera automatica.

Servono poche settimane per acquisire un’abitudine, per memorizzare una quantità di gesti, azioni, reazioni che sommandosi provocano un’abitudine.

In questo periodo, oltre a registrare un’esperienza, il cervello cede anche il controllo volontario delle reazioni e passa a un controllo automatico.

Peraltro mente e corpo sono legati e s’influenzano a vicenda, dunque, ciò che si crea nella mente manifesterà i suoi effetti anche sul corpo.

Per acquisire nuove abitudini ad esempio: chiudere le sicure degli sportelli appena salite in macchina, guardare negli specchietti prima di scendere dalla macchina, spegnere o tenere il volume basso degli Ipod quando ci si trova in zone isolate e potenzialmente pericolose, "percepire" i movimenti delle persone intorno a noi, assumere una postura e uno sguardo decisi e cosi via, è necessario:

Considerare questo cambiamento un valore e un arricchimento

Credere fermamente che il cambiamento è possibile e fattibile

Essere risoluti nel decidere di agire in un determinato modo

Non concedersi nessuna eccezione.

A testimonianza di quanto detto vi riporto un esperimento condotto dalla Dr Phillippa Lally (UCL DEPARTMENT OF EPIDEMIOLOGY AND PUBLIC HEALTH HEALTH BEHAVIOUR RESEARCH CENTRE).
Sono stati reclutati 96 soggetti intenzionati a sviluppare una nuova abitudine, come includere della frutta nella loro dieta o iniziare a correre regolarmente.
I partecipanti sono stati attentamente monitorati, ed è stata analizzata anche la loro propensione di base a "costruire una abitudine".
Risultato: i soggetti hanno in media impiegato circa 66 giorni per costruire la nuova abitudine, ma questo variava in base alla difficoltà del "compito".
Per testarlo è stata usata, una cosa semplice "come bere un bicchier d'acqua prima di colazione" e una cosa più impegnativa come "fare addominali prima di colazione".

 

abitudini

Come si vede nell' immagine, bere l'acqua (H2O) diventa una abitudine dopo 18 giorni, mentre fare gli addominali dopo 50 giorni.
Due compiti decisamente diversi. Ovviamente, più il compito è impegnativo e più tempo è necessario per renderlo abitudine, tuttavia i giorni di media restano 66...poco più di 2 mesi.
Ecco alcune osservazioni fatte dai ricercatori:

  1.  Se si salta un giorno, la media di apprendimento non cambia...
  2.  Purtroppo, alcuni sotto gruppi hanno impiegato molto di più degli altri...lasciando ipotizzare l'esistenza di strutture di personalità "resistenti"...
  3.  Se le abitudini sono estremamente complesse ci vorrà più tempo dei 66 giorni...il mio consiglio è quello di suddividere l'abitudine in micro-abitudini in modo da rendere più semplice l'apprendimento.


Concludendo: la ricerca ci parla di circa 66 giorni e non di anni per acquisire nuove abitudini.

Paola de Caro

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