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L’animale che è in noi

ovvero  Come imparare le arti marziali

 

Avete mai avuto la sensazione di aver capito un esercizio o un’indicazione del vostro maestro e di essere comunque incapaci di fare ciò che sapete di dover fare?
Che sia nel mondo delle arti marziali o in qualsiasi ambito sportivo o persino musicale, qualsiasi cosa richieda un uso preciso del corpo, capire come fare una cosa è molto diverso dal riuscire a farla.
La risposta a questo problema, di solito, è semplice diretta e abbastanza insoddisfacente: “ti devi allenare di più”.
Non siamo qui oggi a dire che allenarsi di più non ottenga il risultato, ma comprendere la radice del problema è più efficiente, nel trovare una soluzione, rispetto allo sbattere la testa contro il muro fino a quando non crolla.
La vera risposta al dilemma di come riuscire a far fare al corpo ciò che avete capito di dover fare si può riassumere in una frase: il vostro corpo è un cane.
Chiunque abbia mai cresciuto e accudito un cane sa bene che, con un animale, i metodi educativi che si usano con i bambini non sono particolarmente efficaci. Non si può spiegare nulla al cane, il cane non comprende la stragrande maggioranza delle parole che vengono usate, se non quelle che hanno diretta connessione con uno stimolo, come “uscire” o “pappa”, e soprattutto il cane non ha e non può in nessun modo avere una comprensione della parola “eccezione”, ed è intorno a questo fatto che ci dobbiamo concentrare.
Ipotizziamo che, nella vostra casa, abbiate appena piazzato un meraviglioso nuovo divano. L’avete scelto con cura, ci avete speso una montagna di soldi e non avete alcuna intenzione di trasformarlo nella tana del vostro cane, per quanto possiate adorare l’animale. Decidete, quindi, che esiste una regola: “il cane non può salire sul divano”.
Quando il cane prova a salirci lo rimettete giù, usate tutti i metodi necessari a fargli capire che non è una cosa che può fare. Lo rifate, ancora e ancora, fino a quando non arriva il giorno fatale.
Siete stanchi, avete lavorato parecchio, è passato qualche giorno da quando avete preso il vostro divano e siete seduti li a guardare la tv.
Senza pensarci troppo decidete di avere voglia di stare con il vostro cane, gli fate cenno di venire, lui corre da voi, monta sul divano, e passa la serata li.
Magari avrete anche detto “solo per questa volta”.
Come abbiamo detto un cane non può comprendere il concetto di eccezione. Per voi potrà anche essere “solo per questa volta”, ma il cane ha ora ricevuto due indicazioni contrastanti.
Può salire sul divano o no? L’unica reale soluzione è che quando gli avete detto di no era per altri motivi, e in realtà può salire sul divano! Presto tornerete a casa e lo troverete li, a mangiucchiarvi il nuovo mobile.
Come abbiamo detto il corpo è un cane.
Impara allo stesso modo e allo stesso modo non comprende parole complicate.
Il vostro insegnante non ha reale modo di “parlare” con il vostro corpo, ma ha solamente accesso alla vostra mente.
Questo significa che, quando vi applicate nella lunga strada dell’apprendimento di un’arte marziale, dovete assumere il ruolo del “maestro” o, se vogliamo seguire la nostra metafora, di “padrone”, e addestrare il vostro corpo, o cane, seguendo le direttive indicate dal vostro insegnante.
Durante le infinite ripetizioni dello stesso esercizio dovete essere sicuri che il corpo mantenga i giusti parametri, stringendo i muscoli correttamente, abbassando il gomito come vi è stato insegnato e così via, senza permettervi eccezioni.
Questo significa, ovviamente, lavorare più lentamente, in modo da mantenere il controllo di tutto e di assicurarvi che il vostro corpo non stia “salendo sul divano”, e richiede un enorme concentrazione, ma prima di qualsiasi altra cosa richiede che cambiate punto di vista.
Dovete, per imparare, tramutarvi da allievi a insegnanti. Allievi quando ascoltate, insegnanti quando allenate.
Se, quindi, il corpo è un cane questo cane ha bisogno di un padrone.
Tramutarvi nel padrone di cui il vostro corpo ha bisogno è la strada che vi condurrà verso allenamenti più fruttuosi e un apprendimento fluido e divertente, senza frustranti blocchi e senza dover prendere a testate nessun muro per poter avanzare.

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