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Arti marziali gradi e cinture

ovvero

Il valore dei passaggi di grado

 

Esami,  cinture, dan.. chiamateli come volete, una delle prime domande fatta tra praticanti di arti marziali è: "Che grado sei?" e la voglia è sempre quella di rispondere “caporal maggiore”.
L'importanza che si attribuisce a questi riconoscimenti è spesso esagerata.
Sicuramente per un allievo di qualsiasi disciplina  il conseguimento di un diploma rappresenta una sorta di traguardo raggiunto, ma un buon praticante di arti marziali non studia per “avere il diploma” si deve invece chiedere quanto quel diploma  corrisponda realmente a ciò che sa fare.
Anche io ho i miei bei diplomi appesi al muro, ma non tutti  sono ugualmente significativi.

Mi duole ricordare che in alcune organizzazioni il riconoscimento di un grado è quasi un pro forma.
Si partecipa a uno stage a pagamento ed è matematicamente certo tornare a casa con un bel pezzo di carta  da incorniciare.
Questa pratica è più diffusa di quanto si creda, ci si approccia all'esame come se il passaggio di grado sia qualcosa di dovuto, al punto che a volte gli stessi allievi se lo aspettano e rimangono sorpresi e indispettiti se non conseguono la promozione.

Il passaggio di grado dovrebbe invece avere tutt'altro senso.
È un momento di verifica per lo studente in cui si dovrebbe fare il punto delle sue reali conoscenze.
Ed allo stesso modo dovrebbe essere un momento di verifica per il maestro che  dovrebbe controllare se sta facendo un buon lavoro.
Non saranno certo i diplomi che avete collezionato a  difendervi in caso di pericolo, per cui che senso ha conseguirne uno se non è  la reale testimonianza dell'abilità raggiunta?
Per altro il concetto di "Grado", "diploma" o "cintura" è assai moderno.
Un tempo il Maestro si limitava ad insegnare quanto poteva ad un discepolo che a un certo punto  non aveva più niente da imparare da lui e se ne andava libero per il mondo ad insegnare a sua volta o a cercare un nuovo Maestro che avesse ancora conoscenze da trasmettergli.

Io cerco di educare i miei allievi a vivere il momento  dell'esame per il passaggio di grado come un'occasione per mettersi alla prova  e nient'altro.

Che sia andata bene o male dopo una pizza e una birra in allegria ci stanno comunque!
E dal giorno dopo si torna in palestra ancora più motivati se è emerso che qualcosa  non lo abbiamo ancora compreso abbastanza!

Se  si studiasse preoccupandosi solo del risultato e non dei diplomi, probabilmente ci sarebbero in giro anche  insegnanti migliori...

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